Le vibes di Poe nel rock/metal
- 10 giu
- Tempo di lettura: 3 min
di Maria Grazia Porceddu

Chi dice Poe, dice black.
Prosegue l’Onda Lunga oscura. Dopo l’universo lovecraftiano e quello baudelariano, continuiamo a navigare in torbide acque con uno dei padri della letteratura horror: Edgar Allan Poe.
Sono partita con la strana coppia Tolkien/King, ho proseguito con Dante/Shakespeare, poi una triplice giravolta nella mitologia di Lovecraft per approdare a lui, l’autore americano considerato anche il padre del racconto poliziesco e del giallo psicologico.
Ebbene, Poe è stata un’altra grande fonte di ispirazione per la musica rock e metal. Le tematiche, seppur declinate in altra maniera, restano le stesse: oscurità e morte, follia, amore e perdita.
Volete alcuni dei tanti nomi?
Bene, anche stavolta vi accontento subito.
Partiamo dagli Iron Maiden con la famosissima Murders in the Rue Morgue; Noir Désir con À ton étoile; The Alan Parsons Project con The Raven; Type O Negative con The dream is dead.
Queste sono solo alcune delle canzoni, riferite alle band più rappresentative, che hanno subito le influenze dirette o semplicemente estetiche di Poe.
Ma esploriamo più da vicino.
Gli Iron Maiden sono stati più volte protagonisti della mia rubrica (sono anche tra le band, insieme ai Queen e altre, più “colte” e citazioniste). È notissima la loro Murders in the Rue Morgue, brano inserito nell’album Killers del 1981, ispirato a I delitti della Rue Morgue di Poe.

Tra le tracce più significative dell’album, il testo prende ispirazione dalla storia dell’autore americano, che racconta di un feroce duplice omicidio commesso da un orango del Borneo.
“Savage murder in the Rue Morgue
The killer left no clue
But one thing’s for sure
The beast was huge.”
“Omicidio selvaggio nella Rue Morgue
L’assassino non ha lasciato indizi
Ma una cosa è certa
La bestia era enorme.”
Passiamo al gruppo rock francese Noir Désir con À ton étoile (Alla tua stella), inserita nell’album Des visages des figures (2001), la canzone è ispirata alla poesia Eldorado di Poe. I versi raccontano la storia di un cavaliere che cerca di raggiungere il mitico Eldorado, luogo di ricchezza e felicità.
Il brano è un tributo all’idea di seguire i propri sogni, lo stesso titolo è un riferimento alla ricerca di un ideale o di un obbiettivo, proprio come il cavaliere di Eldorado, protagonista dei versi di Poe.
“Des visages, des vigures
Des lueurs, des éclairs
Des éclats de nos jìheures
À ton étoile.”
“Volti e figure
Bagliori e lampi
Scintille delle nostre ore
Alla tua stella.”
E proseguiamo con il gruppo britannico progressive rock The Alan Parsons Project. Nell’album Tales of Mystery and Imagination del 1976 è inserito il brano The Raven, un omaggio all’omonima poesia di Poe, un vero e proprio adattamento in cui si combinano elementi di rock progressivo e musica classica che conferiscono al brano un’atmosfera suggestiva e misteriosa come quella suggerita nei versi.
Nella canzone compare “Quote the Raven: ‘Nevermore’” “Disse il corvo: ‘mai più’” che è un riferimento diretto al verso conosciutissimo della poesia di Poe.
Interessante è anche quanto suggerisce il testo del brano The dream is dead del gruppo gothic metal Type O Negative. I temi cupi, surreali e psicologici, il sogno divenuto realtà di cui si parla nella canzone, riporterebbero, secondo alcuni critici, alle atmosfere del racconto la caduta della Casa degli Usher di Poe.
Ecco alcuni dei versi della canzone:
“Champagne glass of blood and wine
On chocolate hearts alone I dine
Candles weeping waxin’ tears
Ten for roses each one a year
Disappear, yeah
Arrows fester in my heart
Each memory another dart
Love and death both colored red
Showing my past, the dream is dead.”
“Bicchieri di champagne di sangue e vino
Pranzo solo con cuori di cioccolato
Candele che piangono lacrime di cera
Dieci per le rose, una all’anno
Scomparire, sì
Le frecce mi infestano il cuore
Ogni ricordo un altro dardo
Amore e morte sono entrambi colorati di rosso
Il sogno è morto, sì.”
Per chi conosce il racconto di Poe, l’impronta decadente e folle che lega il destino della casa e dei suoi abitanti si respira anche nei versi di questa canzone che sembrano farsi beffe dei fasti lontani della casa di Roderick Usher, dove aleggia una strana e sinistra atmosfera, foriera di un cupo e rovinoso destino.

Si chiude qui l’Onda Lunga di oggi. Come sempre vi aspetto nei commenti per parlarne insieme.
E in attesa di ritrovarci...
Stay rock and metal!
Il progetto Alan Parsons
Il Corvo QUI





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