Lovecraft, lo scrittore influencer dell’heavy metal
- 15 apr
- Tempo di lettura: 3 min
di Maria Grazia Porceddu

Prosegue il viaggio di approfondimento sull’influenza della letteratura nella musica rock/metal. Se all’inizio ho dedicato le singole uscite a un cantante o una band con relativo brano ispirato alla letteratura, dalla ventesima puntata in poi ho deciso di fare l’ennesima virata. Un cambio di prospettiva che ci porta, partendo dai grandi nomi della letteratura mondiale, ad approfondire vari aspetti ma anche più universi musicali contemporaneamente sondandone suggestioni e influenze che ancor oggi sussistono. Il viaggio sull’Onda Lunga ci consentirà di solcare e raggiungere vette sempre più alte ed estreme in cui parole e musica si fondono in assoluti capolavori.
Oggi vi parlo di Howard Phillips Lovecraft, la cui influenza nell’ambito dell’heavy metal è stata molto significativa. Maestro dell’horror cosmico, precursore del genere fantascientifico e padre del genere weird fiction (una commistione di horror, fantascienza soft, dark fantasy e low fantasy) con le sue storie di orrori cosmici, divinità aliene e antichi rituali, ha creato un universo letterario di terrore e mistero che ha catturato l'immaginazione di molti musicisti rock e metal.
Potremmo definirlo un vero e proprio influencer, perché sono moltissimi gli artisti che si sono fatti contagiare da lui. Per citarne alcuni: Black Sabbath, Metallica, Mercyful Fate, Cradle of Filth, 1349, Therion, Nile, Blue Oyster Cult, GWAR, Mordid Angel.
E siccome il materiale è significativo e non può essere certo raccontato in un’unica uscita, ho deciso di dividere la parte dedicata a Lovecraft in ben tre puntate, in modo da fornire una panoramica quanto più completa possibile sull’influenza che ha avuto nella musica metal.
Apro con gli Iron Maiden, di cui ho già avuto occasione di scrivere nella mia rubrica.
Lo scrittore americano, stando a quanto si legge sul web, è sempre stato molto amato dalla band che lo ha omaggiato in vari modi, tra cui l’epitaffio di Eddie sulla copertina dell’album Live After Death. Qui Eddie, iconica mascotte di uno tra i gruppi musicali più influenti nella storia dell’heavy metal, creata dall’illustratore inglese Derek Riggs, riemerge da una tomba che sulla lapide riporta come epitaffio una frase tratta da The Nemeless City di Lovecraft: “Non è morto ciò che può vivere in eterno… e col passare di strani eoni anche la morte può morire.”

I padri fondatori dell’heavy metal, i Black Sabbath, nel 1970 pubblicarono Behind the Wall of Sleep, una canzone del loro album di debutto. Scritta da Ozzy Osburne, Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward, il brano si ispirerebbe all’omonimo racconto di Lovecraft Beyond the Wall of Sleep (Al di là del muro del sonno).
Nel testo non si ravvisano riferimenti diretti al racconto, la band stessa non ha mai fornito elementi di conferma al riguardo, ma l’assonanza del titolo del brano con quello del racconto, il senso di disconnessione dalla realtà e il viaggio in uno stato di coscienza alterato riconducono alle vibes lovecraftiane. Stessa cosa dicasi per The Writ, canzone inserita nell’album Mob Rules (1981) in cui si parla di un’antica profezia che prevede la fine del mondo e il ritorno degli antichi dei. La canzone fa riferimento a temi cari alla mitologia lovecraftiana (Necronomicon) come la vecchiaia degli dei, la fine del mondo e la pazzia che deriva dalla conoscenza di verità proibite:
“In the land of the blind, the one-eyed man is king
In the land of the damned, the wicked ones sing
The writ is on the wall, the prophecy is clear
The end of the world in near”.
“Nel paese dei ciechi, l’orbo è re
Nel paese dei dannati, i malvagi cantano
La scritta è sul muro, la profezia è chiara
La fine de mondo è vicina”.
Dei Metallica e della canzone The Call of Ktulu, ispirata al racconto Il richiamo di Cthulhu di Lovecraft vi ho già parlato in un’uscita dedicata al gruppo.
Degni di nota e capitolo a parte per:
Cradle of Filth: la band britannica ha tratto ispirazione dalle opere di Lovecraft per molte delle sue canzoni: The Principle of Evil Made Flesh, Dusk... and Her Embrace, Midian, Nymphetamine;
Mayhem: la band norvegese ha tratto ispirazione dalle opere di Lovecraft per brani come The Freezing Moon e The Vortex Void of Inhumanity.
La prossima puntata sarà dedicata proprio a loro.
Non mancate!

Che ne pensate di questa nuova uscita?
E del connubio metal/Lovecraft?
Scrivetelo nei commenti…
Stay rock and metal!
Link testo e brano The Writ QUI
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