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SCARTI DI POTERE

  • 30 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

Marcello Sgarbi

si presenta ai lettori del blog secondo le regole stabilite IN QUESTO POST


Bandiera di Cortesia di Marcello Sgarbi
Bandiera di Cortesia di Marcello Sgarbi

Se fossi un porto sarei Portovenere.

Se fossi un animale sarei un delfino.

Se fossi un uccello sarei un'aquila.

Se fossi una pianta o un fiore sarei un ciliegio.

Se fossi una canzone sarei "Preghiera per la musica" di Dario Baldan Bembo.

Se fossi un film sarei "Nuovo Cinema Paradiso" di Tornatore.






Il mio autore preferito in letteratura è Daniel Pennac.

La mia citazione preferita è di Marco Aurelio: "Misurati proprio con le cose in cui disperi di riuscire".



Anno di pubblicazione 2025

Editore: INCIPIT23


Presentazione

Così come altri libri o racconti che ho pubblicato, anche questo noir nasce da un’idea che ha cominciato a germinare in forma di appunti diversi anni fa. Con il tempo ha poi assunto una struttura sempre più definita, spingendomi a stendere una trama dettagliata.

Mipiano, il luogo immaginario nel quale si dipana, è una crasi fra Milano e Appiano Gentile, in provincia di Como, dove vivo.

Nella mia cittadina ha avuto sede la casa editrice Vallardi, in seguito assorbita dal Gruppo Mondadori. Ed è dal fatto che al suo posto è sorta una discarica, di fianco alla grande villa con giardino una volta proprietà della dinastia dei Vallardi, che hanno cominciato a prendere corpo i primi elementi di racconto.

Mutato il cognome Vallardi in Valontani per ovvie ragioni legate ai diritti d’autore, ho iniziato a costruire una narrazione che intrecciasse la storia della casa editrice – in parte reale, in parte inventata – a quella della discarica.

L’incipit e il prologo, invece, derivano da un’osservazione solo in apparenza banale. Mia cognata, sorella di mia moglie, ad Appiano Gentile era proprietaria di un negozio di sementi, granaglie e generi alimentari, fra cui anche frutta e verdura.

Guardare i mucchi di ortaggi e di frutti che marcivano nel retrobottega, in attesa di essere portati in discarica, mi ha stimolato a scrivere quello che vedevo. E a quel punto, ho cercato di “far vedere” anche a un ipotetico lettore.

In quel periodo, poi – si parla della seconda metà degli anni Novanta – mi aveva colpito la lettura di Il profumo, di Patrick Süskind, a mio avviso uno dei libri più geniali e avvincenti del Novecento.

Non a caso il primo sottotitolo che avevo dato al noir era “Pecunia non olet”, ed è proprio dalla locuzione latina che mi è venuto lo stimolo di fare anche percepire,

per quanto possibile, gli odori che pervadono i luoghi in cui si svolgono le vicende narrate in Scarti di potere  (che in origine avrebbe dovuto intitolarsi “Monnezza”).

Da lì – e dalle suggestioni che mi ha provocato Croci sul muro di Marcel Montecino, un noir purtroppo ormai fuori catalogo – ho pensato di ambientare il racconto nella stagione in cui gli odori più acuti pervadono l’atmosfera: l’estate.

Un’estate torrida, come quella di Scarti di potere.       



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