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Un mio racconto in ciascuna delle quattro raccolte di racconti

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Gypsy, racconto di Cinzia milite all'interno della raccolta Professione viaggiatore
virgolette

Estratti

virgolette

Mi volto di lato. A pochi metri dall’auto, un vecchio con indosso tanti strati di vestiti è accovacciato ai piedi di un ippocastano. Ha la testa piegata in avanti, ciocche lunghe di capelli bianchi sfuggite a una coda rada pendono sul viso, lo sguardo al terreno. Soffermo la mia attenzione sul vecchio appena qualche istante. Probabilmente è un barbone, sicuramente un ubriaco che parla da solo.

«Mademoiselle».

Il tono di voce del vecchio questa volta è più alto e ne percepisco una stanca supplica e un accento straniero familiare. Le mie intenzioni sono quelle di non dargli retta e andare via: ho altri pensieri in questo momento, ma non riesco a fare a meno di voltarmi.

«Mademoiselle» ripete avvicinandosi.

Indietreggio inconsapevolmente e finisco per sedermi nell’auto. D’istinto chiudo la portiera. Il vecchio è ora a ridosso del finestrino, il volto a pochi centimetri dal vetro. La sua faccia è stranissima: una via di mezzo tra il ridicolo e l’inquietante. I suoi buffi occhi a palla tradiscono la consapevolezza delle reazioni che gli stessi suscitano nelle persone. Le labbra carnose e larghe s’incurvano in un lieve sorriso, quel minimo movimento della bocca coinvolge tutta la pelle del viso che si contrae in miriadi di rughe.

«Tu devi essere Romi, ho sentito tanto parlare di te».

«Chi sei? Che vuoi? Come conosci il mio nome?».

 

da Nel magico fiume dell'anima

 

 

Il battere dei tamburi che li aveva accompagnati durante il cammino, risuonava sempre più forte, ma si resero conto con meraviglia e stupore, che il vecchio aveva ragione. Non era un semplice suono di tamburi quello che udivano, ma il pulsare potente e vitale del cuore della terra...

 

da Diego Cortes e il giorno fuori dal tempo

 

 

Non gli importava se quel viaggio magico lungo quanto un sogno lo aveva portato lontano, in una terra a lui sconosciuta, dove il cielo era pieno di stelle mai vedute, ma dove splendeva sempre lo stesso sole.

Per Martino ora la cosa importante era che il sole finalmente splendeva anche dentro il suo cuore.

 

da Sotto lo stesso sole

 

 

Stretta nel calore della sua felpa, scoppiai a ridere di fronte a quella buffa immagine, ma mi arrestai di colpo perché Nathan non rideva: mi guardava intensamente.

La paura mi colse improvvisa, mi spaventai al pensiero di quello che sarebbe potuto accadere tra noi due.

-Avevi detto che era un giorno perfetto per una gita...- cercai di scherzare per prendere tempo.

-Sì, e lo confermo...- disse avvicinandosi un po'.

-è un giorno perfetto- aggiunse serissimo, senza togliermi gli occhi di dosso

 

da Così vicino non importa quanto lontano

 

...Il programma che avevo in mente per quella sera era di andare a cena da Norah, un locale che chiamavo il mio rifugio segreto e che conoscevano davvero in pochi. Era gestito da una ex prostituta di origini creole, uno dei suoi ultimi clienti prima di morire le aveva lasciato una cospicua somma di denaro che le aveva consentito di lasciare gli Stati Uniti e trasferirsi nella tanto sognata Italia, il paese del Papa, come diceva lei da quando era diventata una fervente cristiana cattolica. Norah aveva aperto un minuscolo bar ristorante che le dava a malapena da vivere, situato in una periferia poco frequentata e fatiscente della città, non possedeva neppure un’insegna degna di essere chiamata tale. Il menù constava di sole due pietanze, due piatti unici della tradizione creola: l’Étouffée a base di riso e pesce e lo Jambalaja con carne e verdure, brodo e riso, che la donna cucinava con sapienza facendone cibo prelibato. La specialità della casa però, non stava scritta nel menù: era la voce della proprietaria che una volta chiusa la cucina intratteneva i pochi avventori con la sua voce potente e penetrante cantando brani delle regine del blues degli anni venti come Mamie Smith o Victoria Spinvey. 
Io andavo da Norah le sere in cui volevo starmene solo e sufficientemente in me da poter godere della sacralità che attribuivo ai momenti in cui la donna si esibiva. Ero convinto che la voce della ex prostituta della Luisiana fosse salvifica e che Tommaso De Marinis, uomo italiano ricco e spregiudicato, ascoltandola venisse miracolosamente assolto dai suoi peccati.

 

da Solo due dita - Can you hear me Major Tom?

 

 

Lorenzo è un ragazzino che ama trascorrere le vacanze natalizie con i suoi amici a combinare malefatte. Pur di divertirsi trascura anche la nonna, che desidera solo un po’ della sua compagnia. Ma questa volta, proprio la mattina del 6 gennaio, accade un magico evento: alla misteriosa signora B. – un’anziana signora che vive nello stesso palazzo della nonna – cade qualcosa di misterioso dalle tasche del cappotto…

 

da Il regalo della Signora B.

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